Allarme rosso, “C’è un ‘alieno’ a mare”, ci sono le prove visive | Mai visto nulla del genere prima

Scattato l’allarme sembra proprio che ci sia un alieno in mare, nessuno aveva mai visto qualcosa di questo genere.
L’avvistamento che è stato causa dell’allarme è arrivato dalle acque portuali di una città siciliana dove sono state trovate creature mai segnalate prima nel Mediterraneo italiano. Le immagini e i campioni che sono stati raccolti durante le attività di controllo, hanno costretto tutti gli esperti a parlare di “alieni”.
Delle creature alquanto particolari potrebbero essere la causa di una serie di cambiamenti nell’ecosistema locale, questo ovviamente non ha fatto altro che suscitare importanti discussioni.
Torna in auge tutto ciò che riguarda la possibilità che ci siano forme viventi al di fuori di quelle che sono già note.
Ecco la scoperta che è venuta alla luce proprio in queste ore.
Prove visive e preoccupazione scientifica: il porto sotto osservazioneSe in precedenza si parlava solo di semplici avvistamenti, che venivano riportati sui social o sui blog, ecco che adesso si parla di rilievi sistematici, esami in laboratorio e confronto con banche dati tassonomiche. Gli operatori di monitoraggio hanno esaminato in maniera accurata i sedimenti e gli organismi prelevati all’interno del porto, oltre alle fotografie tratte dalle campagne di sorveglianza, le quali avrebbero mostrato forme e colori che gli esperti non si aspettavano di incontrare tra le specie locali.
Quindi dopo i rilievi sono scese in campo le autorità scientifiche locali, insieme ai tecnici dell’agenzia regionale per la protezione ambientale e hanno quindi attivato protocolli di identificazione perché la presenza di corpi estranei, soprattutto in un’area portuale, punto d’ingresso privilegiato per specie non native, potrebbe essere il preludio a una colonizzazione molto più ampia. La colpa di tutto questo continua ad essere il cambiamento climatico, oltre al traffico navale internazionale con le importazioni legate all’acquariofilia stanno aumentando il rischio di introduzione di specie esotiche. Ovviamente non manca una certa dose di preoccupazione a riguardo.

Il rilievo scientifico della scoperta è veramente importante, due le nuove specie che sono state scoperte: un crostaceo isopode mai segnalato prima in Mediterraneo e un tunicato fino ad ora non documentato nei mari italiani. Rispettivamente si parla del: Dynoides amblysinus, un isopode tipico dell’area Indo-pacifica e della Phallusia nigra, un’ascidia, tunicato sessile di origine tropicale. Gli isopodi sono piccoli crostacei dal corpo appiattivo, alcuni sono detritivori o commensali, altri possono vivere associati a substrati duri. Le ascidie come Phallusia sono animali sessili che filtrano l’acqua, quindi si ancorano a pietre o strutture portuali e se invasive possono ricoprire superfici e competere con organismi nativi.
Ad identificare le specie sono stati condotti da biologi marini dell’ARPA Sicilia, tra cui Paolo Balistreri ed Eleonora Macaluso, nell’ambito delle attività previste dall’accordo operativo MASE-ISPRA-ARPA. La preoccupazione è per le comunità locali, quindi si chiede un monitoraggio serrato.
Sicilia News 24